lunedì 17 febbraio 2014

Come smettere di allattare in poche, semplici mosse

Qualcuno ha lasciato questo commento al mio post "Smetto quando voglio" (il più letto e il più contestato del blog, perché è un tema caldissimo): 

  "Ciao scusa sono curiosa...ma come è andata a finire ? la mia ciucciatrice folle ha 21 mesi e non accenna nemmeno sotto minaccia di bazooka né sotto una pioggia di coccole e giochi....ma poi smettono ? Non vedo luce e ho sonno un sonno atavico da 20 mesi ininterrotti di risvegli notturni....grazie" 

 Cara (do per scontato che tu sia una donna, perché sono una che ragiona per luoghi comuni), 

avevo iniziato a risponderti nei commenti in modo articolato, ma così articolato che ci ho fatto un post, questo.

Posso, senza tema di esagerare, considerarmi un'esperta in materia, avendo io smesso di allattare felicemente non una, non due, bensì TRE volte. Sono una di quelle che ce l'ha fatta, insomma. Come? Semplice: smettendo. 
Andrò per punti, non per essere sbrigativa ma per chiarezza: 

1. Intanto, se sei arrivata in fondo ai 21 mesi di allattamento, in condizioni che è facile immaginare solo per chi c'è passato, ti meriti subito che io ti dica questo: SEI STATA BRAVISSIMA! 

2. Per smettere, devi volerlo tu. Non ci possiamo certo aspettare che l'iniziativa parta da loro; non stiamo parlando del vizio del fumo, dove potrebbero servire le motivazioni forti del soggetto dipendente. Diciamoci la verità, tu smetteresti un'attività utile e piacevole che ti crea solo benessere, che non presenta controindicazioni (almeno per te) e che eserciti egregiamente e con estrema soddisfazione da sempre, senza che nessuno ti chieda nulla in cambio? 

3. Quando è il momento giusto per smettere? Come sopra: quando sei pronta tu. Facciamo che un minimo di sei mesi di allattamento ci possono stare; oltre l'anno diventa solo questione di comode abitudini. 
Piange? Lo attacchi al seno per calmarlo. Sei al parco e hai dimenticato la bottiglietta d'acqua o lo yogurt? Lo attacchi al seno. Devi addormentare la bestiolina ma non hai voglia di passeggiare, ninnanannare, sussurrare fiabe al buio o spingere su e giù un passeggino? Lo attacchi al seno e nel frattempo ti guardi una puntata della tua serie preferita, comodamente seduta sul divano. Ecco: queste, ovviamente, sono cattive abitudini, e le cattive abitudini si pagano sempre; nella fattispecie, si pagano con ore di sonno non dormite. Nessuno dei bambini allattati di mia conoscenza ha mai fatto un'intera notte di sonno senza reclamare la tetta (=ciuccio) almeno un paio di volte. Quei bambini esistono, ma sono quelli che vengono intontiti con una biberonata di latte in polvere prima di essere messi a dormire. La buona notizia è che, non appena avrai smesso di allattare, l'insonne comincerà a dormire tutta la notte. Te lo prometto. 

 4. Allora, sei pronta, e lo capisci perché ormai quando quello/a ti cerca la tetta, ti viene l'orticaria, la voglia di fuggire all'estero o quella di andare a chiuderti a chiave in bagno. 
Non lo eri un mese fa, né la settimana scorsa, quando continuavi a provare a smettere ma in realtà facevi solo finta e le tue inflessibili prese di posizione erano solo una timida e titubante proposta puntualmente accolta con lacrime e pianti e tu subito, giù il reggipetto! A questo punto, devi fare solo una cosa: quando la creatura ti si accosta con la sicurezza data da mesi e mesi di tetta facile, tu devi semplicemente dire di no. 

5. Facile a dirsi. Dunque, intanto, in quei momenti non stare seduta, alzati. Se ti vedono seduta ti zompano in braccio e in battibaleno sei bell'e munta. Poi, non basta dire di no, e nemmeno fornire spiegazioni, ragionamenti, considerazioni sul tempo che passa e aforismi. Al tuo no si scatena l'inferno: tu fai finta di niente e trova subito, SUBITO, un'alternativa. Crea il diversivo, e tieniti pronta perché in questi casi improvvisare può risultarti fatale. Ovviamente, questa operazione la dovrai fare ogni volta, non solo la prima e la terza; ogni santa volta. Finché non si rassegna. Lo farà, però tu non devi MAI, MAI cedere o recedere. Se lo fai anche una sola volta, sei fregata. Non farlo. 

6. Ho imparato che loro non sanno cosa fare, né cosa provare, se non glielo fai capire tu. Fanno e sentono quello che tu trasmetti: si chiama esogestazione e dura più o meno tutta la tua vita. Se dopo aver detto no metti su uno sguardo straziato, se mostri che il tuo cuore sanguina per lui/lei, è finita: penseranno che si sia appena abbattuta su di loro una terribile disgrazia. E soffriranno e tu pure e non resisterai al loro tormento e ricadrai nel baratro. Invece, sorridi. Parla con calma, mentre proponi di giocare con l'orsetto di peluche che loro faranno a brani con le fauci assetate di latte; fai finta che tutto sia sotto controllo. 
Sei convinta, serena, positiva e pensi già alle ore di sonno che ti farai questa notte. Ce la puoi fare, credimi.

7. E adesso arriva il momento più difficile: che non è quello in cui il bimbo piange disperato perché vuole la tetta negata dalla strega che sei, ma quello in cui lui o lei, dopo qualche tentativo, si rassegna. Asciugherà le lacrime e si metterà mestamente a giocare con te, o ti darà la manina e andrete a fare la vostra passeggiata. 
Quello è il momento esatto in cui ti si spezzerà il cuore: perché finisce lì uno dei periodi più belli della tua/sua vita. Non ti mancherà, ti dimenticherai cosa si provava esattamente, ti chiederai come diavolo hai fatto a resistere così a lungo, ma quel tipo di contatto fisico, occhi negli occhi, tetta in bocca, vita che fluisce veramente tra te e lui, sarà andato via per sempre. E sarai solo felice che ti sia stato concesso di viverlo. 
Ma non temere: non è che, all'improvviso, se può fare a meno della tua tetta, significa che può fare a meno di te. Non avrai mica pensato che fosse così facile, vero?

8. Ho allattato la mia prima figlia per diciotto mesi; la seconda per ventiquattro; la terza per venti. Ho smesso dall'oggi al domani, ma dopo essermi preparata per settimane. L'ultima volta, nei giorni in cui avrei voluto smettere ma non ero ancora pronta, per esorcizzare il mio senso di inadeguatezza, ho scritto quel post che hai commentato; era un post semiserio, in cui elencavo tutti i rimedi più improbabili e inefficaci di cui avessi sentito parlare o che mi fossero venuti in mente. Non ammetterò mai, nemmeno sotto tortura, che sì, un pomeriggio in cui ero sola in casa con lei, mi sono dipinta il capezzolo col rossetto e poi l'ho presentato alla bimba innocente. Lei lo ha guardato inorridita. Poi, però, si sarà detta che non tutto nella vita si può spiegare. E quindi si è messa a ciucciare come niente fosse. 

Comunque dopo un po', ci sono riuscita. Lei ha imparato che le tette non c'erano più (anche se sapeva benissimo che erano sempre ) e ha sostituito l'atto rassicurante e calmante del ciucciarmi con quello di tenermi una mano sul capezzolo. La mia prima figlia, invece, per anni, dopo la fine dell'allattamento, per calmarsi veniva a strofinare il ditino su un un neo in rilievo che ho proprio sopra il seno sinistro; ero io la sua copertina di Linus, il suo oggetto transizionale. Questo per dire che nulla finisce: si trasforma. 

(Per senso di onestà nei confronti di chi ha letto fin qui e per far capire quanto io sia attendibile come madre dispensatrice di saggi consigli, metto di seguito una serie di post correlati, da cui si evince con chiarezza quanto io sia una mamma di successo):









27 commenti:

  1. Ma come hai fatto con le altre? Io non ricordo.

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  2. tu quale opzioni stai adottando no metodo nonna,povera piccola mia.la tua affezionatissima lori

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  3. Tu ti allatti alle tette della tela, allettato da tutte le litanie italiane.
    http://www.youtube.com/watch?v=InoggMPiMmg

    Luigi

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  4. Non ho capito se la ventosa si è staccata definitivamente, oppure proponi soluzioni che tu non hai del tutto verificate? SB

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    1. Ma che ne so. Io vorrei smettere, ecco tutto. Ma lei è ancora una ventosa.

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  5. Dopo 10 mesi di allattamento ininterrotto, 24 h al giorno, la distruzione della mia schiena e della mia cervicale e dopo uno svenimento (di quelli che vedi il mondo capovolgersi e finisci distesa a terra) al Cucciolo che si avvicinava con labbra vogliose ho detto, con voce ferma e autorevole: " Ora basta!", accompagnando le parole con un gesto altrettanto fermo e autorevole: infilargli in bocca il biberon. Dopo alcuni momenti di furibonda ira ha ceduto: poscia più che il dolor poté il digiuno.

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    1. E il modo ancor l'offende? :-)

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    2. Assolutamente no. Mi ama sempre, esige la sua razione di coccole e strusciamenti quotidiani, ma ha capito, già allora.
      (...sai, a volte penso che siamo noi, anche inconsciamente, a non volere che si stacchino da noi...)

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  6. ahah!! post molto azzeccato ma x me giunto troppo tardi! ho allattato 15 mesi, le ho provate tutte!! epperò niente, l ha avuta vinta fino a ke non ha deciso lui! :)
    (ora ha 14 anni!!)

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  7. Scusami se vado fuori tema,approfitto di questo spazio per ringraziarti.Non conoscevo Albert Cohen,mi sono incuriosita ,grazie al tuo blog,e sono andata a cercare notizie su questo scrittore.Ho letto di una sua opera dedicata alla madre e ho comprato il libro.È un libro straziante,struggente,commovente nel senso nobile del termine,non perché faccia piangere,che dà voce al dolore del figlio che ha perso la madre.Io vivo lo strazio di vedere mia madre spegnersi ogni giorno con l'Alzheimer che le ha devastato la mente.Questo libro mi aiuta a ricordare,sembra assurdo,quello che è stata mia madre,mi consola e mi spinge a essere il più possibile presente con lei anche se l'attimo dopo che sono andata via non ricorda nemmeno di avermi vista.Cohen dice che smettiamo di essere figli quando perdiamo la mamma.Quanto è maledettamente vero...

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Sono onorata di aver fatto indirettamente da tramite tra te e quel signore delle lettere che era lo splendido, sontuoso Cohen. Ricevo con pudore e rispetto questa tua confidenza sullo strazio che stai vivendo, e ti abbraccio.

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    1. Non è un articolo. E questa non è una rivista di puericultura.

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  9. A chi scrive cose simili non dovrebbe essere concesso ne' di procreare ne' di respirare, figuriamoci di scrivere.

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    1. Tu invece, per me, puoi continuare a respirare.

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    2. Ma che tristezza...Se non riusciamo a sorridere su un post CHIARAMENTE ironico siamo messe male,eh anonime?

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  10. Ciao scusa sono curiosa...ma come è andata a finire ? la mia ciucciatrice folle ha 21 mesi e non accenna nemmeno sotto minaccia di bazooka né sotto una pioggia di coccole e giochi....ma poi smettono ? Non vedo luce e ho sonno un sonno atavico da 20 mesi ininterrotti di risvegli notturni....grazie

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    1. Ho risposto alla tua domanda con un post: clicca sull'intestazione del blog e lo troverai, nuovo di zecca e tutto per te :-)

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  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  12. Ciao. Mio figlio ha appena compiuto 10 mesi... È tetta dipendente! Ciuccia 24 ore.. usa il mio seno come ciuccio.non vuole ne biberon ne ciuccio..io non dormo da quando è nato. Un paio di volte ho provato a toglierlo il seno.. cioè non dargli il seno quando chiede ma non sono per niente pronta ! Vorrei in fondo che smettesse ma in fondo non voglio. Sto male solo al pensiero che non prend più il seno. Cosa devo fare ? Sono abbastanza esaurita!

    24 dicembre 2017 23:39

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    1. Mi sa che non sei ancora pronta...però potresti almeno disciplinare un po' di più le poppate! Durante il giorno è più facile, perché a dieci mesi le alternative che puoi offrirgli sono parecchie. Per la notte, non so cosa suggerirti: ormai avrà preso le sue abitudini. Io non sono contraria all'allattamento a richiesta, purché ciò non significhi l'annientamento psico-fisico della madre. Perché è soprattutto di una madre integra e serena che hanno bisogno, più che di una tetta sempre pronta. Tieni duro finché puoi/vuoi, poi smetti, senza sensi di colpa. In bocca al lupo!

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  13. La mia piccola ha 2 anni e 7 mesi ed io non sono stata pronta fino a l'altro ieri a smettere di allattare. Ovviamente sono 31 mesi che non dormo! Ora mia figlia ha un'infezione alla faringe che per il dolore non le permette di ciucciare,. Per questo sta volta mi sono decisa, non le darò più il seno

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  14. Leggendo queste parole mi sono commossa e sono morta dalle risate all'unisono.
    Il mio secondo figlio, 26 mesi, è un poppate folle.
    Le ho provate tutte...forse il vero è unico problema è che non sono convinta al 100%...forse sono insicura di carattere e molto pigra...come faccio a capire quando sarà davvero il momento giusto?
    Benedetta

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  15. Mamma mia che paura che ho! Non so,se sarò così forte da seguire il tuo consiglio ....mi sento il cuore che mi si sta spezzando....aiuto!!!

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