sabato 6 dicembre 2014

Controfigure

Domenica mattina è il giorno della Grande Colazione: il tavolo della sala da pranzo diventa un buffet da villaggio turistico anni '90 e si ammanta a casaccio di tazze, piattini, tost bruciacchiati, panini stantii, biscotti sbriciolati, burro, marmellata con la muffa, latte caldo e latte freddo, salmone, uova e pancetta, yogurt e muesli,  Nescafè per lei, moka per lui e, ovviamente, maxi barattolo di Nesquik per loro.
Quando tutti hanno preso posto, puntualmente ci si accorge, con discreto raccapriccio, che manca lo zucchero.
- Latte taddo - dice la piccola e, soddisfatta, infila la testa nel barattolo del Nesquik. Ne riemerge un quarto d'ora dopo, ma solo per versare sul divano mezza tazza di latte, strapazzare vieppiù le uova strapazzate, salire sul tavolo, leccare la marmellata sulla lama del coltello e adagiare culetto e pannolino gonfio di pipì notturna sulla fetta di pane appena imburrata dal padre.
La mamma beve il suo Nescafè mentre legge il Corriere della Sera vecchio di due giorni e si disinteressa, famelica e proterva, del destino dei suoi parenti. Il papà fa quel che può.
Le altre due bambine confabulano tra loro. La Grande Colazione, nel frattempo, si trasferisce con movimento fluido dal tavolo ai loro pigiami puliti e al pavimento che, invece, pulito non sarà mai.
Giuditta rimesta nella sua tazza, pensierosa. Si è già alzata tre volte da tavola per andare a controllare se il dentino che le è caduto tre giorni fa, riposto in un cassetto, è stato finalmente sostituito dal regalino.
Quando cade un dentino, a queste latitudini, si mette in moto una task force multirazziale composta da:
- un topolino che viene dalla Sicilia;
- una formichina che viene dai dintorni;
- una fatina dei denti da latte che, presumibilmente, viene dalla Pixar.
(Soffermiamoci solo un istante sul fatto che, qui al nord, ovviamente interviene una formichina: la proverbiale efficienza austro-ungarica si riverbera persino sul loro immaginario; potevano mai scegliere la cicala per fare questo sporco lavoro?).
Il molarino di Giuditta è caduto tre giorni fa; tentennava da settimane, fino a quando suo padre non ha tirato fuori il kit da estrazione dentini da latte, composto da: filo interdentale, pinzetta, tenaglie, martello, sega, fazzoletti di carta e cotone idrofilo. Queste scimmie urlano e strepitano se si graffiano un dito, ma poi si fanno seviziare da un padre sadico e ridono non appena il sangue comincia a zampillare: perché vuol dire che il dentino è caduto e presto sarà sostituito da un regalo. Così piccole e già mercenarie.
La madre solleva per un istante lo sguardo dal suo giornale e osserva una nuvola di Nesquik che si deposita pigramente sulla sua pantofola. Le viene in mente che il suo papà le estraeva i dentini dondolanti legandoli con un filo alla maniglia della porta del bagno e facendola sbattere dopo aver contato fino a tre. Ma forse quello è solo un falso ricordo; non può essere che il suo papà fosse così sadico. Oppure sì, tutti i papà diventano sadici, quando si tratta di dentini da latte.
- Quelli sono in tre, il topolino, la formichina e la fatina: eppure,  il dentino è ancora nel cassetto; quand'è che se lo vengono a prendere?
Giuditta è impaziente; chi non lo sarebbe, al suo posto? La Supersuocera, all'ennesima domanda della nipotina sul perché di questo inaudito ritardo, imbarazzata e furiosa con topolini, formichine e fatine indolenti, ha suggerito che, forse, stanno aspettando che cada anche il dentino di Bianca, per fare un solo viaggio. Sarà per questo che ieri Bianca ha lasciato che la sorella impaziente tentasse in tutti i modi di strapparle il dente morituro, per farla finita in fretta e avere questo benedetto regalino.
Formichina, topolino o fatina, bisogna che qualcuno lo porti, prima o poi. Prima che l'indignazione della Supersuocera raggiunga livelli di guardia. 
E subito dopo toccherà ricominciare con Babbo Natale e le sue renne trafelate; e poi la Befana.
Fra qualche anno, tutti questi personaggi così familiari scompariranno, uno dopo l'altro, come i dentini. Saranno sostituiti da chissà chi. Non da mamma e papà, perché anche al posto loro, come al posto di Babbo Natale e della fatina, ci sarà qualcun altro; due a cui urlare "esci dalla mia camera", "tanto non puoi capire" o "voglio l'iPhone 9".
Oggi, però, in mezzo ai resti sparsi della Grande Colazione, ci sono ancora tre bambine - le dita impiastricciate, i sorrisi sdentati e i pensieri magici - un papà estrattore e una madre che può sentirsi ancora una fatina, non fosse che per recapitare un dono, in cambio di un dentino che ricrescerà per l'ultima volta.

5 commenti:

  1. Ma una volta non erano bambina numero 1, numero 2 e numero 3? Comunque se serve un dente del giudizio ditelo che magari fa numero...
    Luigi.

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  2. e fate arrivare sta fatina alla bella giuditta se no gli arriva da roma

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  3. In Spagna c'è ratoncito Perez (topolino), ma come per babbo natale io mi sonó portata il lavoro avanti e le ho detto che non Esistono. Nonostante mi avesse promesso di non rivelare il segreto, ha comunicato a tutti, persino al conducente dell' autobus, che tutto ciò è fantasia..con grande disapprovazione delle altre madri...

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