E non chiamateli “nuovi barbari”, per favore. Un po’ di
rispetto per quei valorosi guerrieri a cavallo che, galoppando pancia a terra
dalle steppe al Reno, travolsero e sbaragliarono uno dei più formidabili
eserciti di tutti i tempi, quello romano.
Questi sono degli idioti in calzamaglia nera che sparano
alle spalle di persone inermi.
Altro che “nuova barbarie”: stiamo parlando di gente che ha sì e no le
palle per tagliare la gola ad un ostaggio solo dopo avergli legato le mani dietro
la schiena; gente che, per conquistare una donna, conosce più o meno due tecniche di
seduzione: o costringerla con la forza, oppure accontentarsi di 72 vergini che lo aspettano nell’aldilà; per convincerle, però - gli hanno detto - deve ridursi in coriandoli di carne.
Non chiamateli barbari, perché i barbari erano bruti, truci
e poco raffinati, non parlavano correttamente la lingua imperiale e
probabilmente puzzavano pure: ma le loro donne se la passavano meglio delle
matrone romane.
Questi sono macellai sfigati, addetti al mattatoio, coglioni
esiziali.
Sono il braccio, ma mancano di testa e di onore. Invidiano ciò che odiano, per questo lo distruggono.
Questi non sono la barbarie, non sono l’Islam,
non sono il nemico. Sono persone come te e me, con un nome e un cognome.
Ecco perché non li odio e non li capisco. Mi fanno orrore.
Cosa aggiungere?
RispondiEliminaIo sono sconvolta perché poteva esserci mio figlio i quella situazione.E penso a tutte le madri e ai padri che piangono per una morte assurda e inutile.
RispondiEliminaPerò non possiamo chiuderci nella paura,non dobbiamo permettere a questi invasati di spegnere la fiducia dei nostri ragazzi.
La vita deve vincere sulla morte.