lunedì 6 gennaio 2014

Mela


Adesso che sono seduta in silenzio su questa sedia a rotelle mi è tutto più chiaro; so cosa conta veramente e cosa ci si può lasciare alle spalle senza rimpianti. 
Ad esempio conta la vista: vedere la faccia dei nipoti, i sorrisi di tua figlia, la foto di tuo marito, cosa c’è nel piatto. 
Se tutto diventa ombra e nebbia, se i colori scompaiono e la caligine ti circonda, e solo i suoni ti giungono, lontani, ovattati oppure improvvisi e amplificati, la vita diventa un silenzio accecante che ti schianta. 
Ecco come mi sento: come un albero schiantato da un fulmine ignaro. Mi manca la vista e la parola. Non vedo e non sento, e non per mia scelta. 
Vorrei dire: anch’io ti voglio bene, chiudi la porta che entra corrente, toglimi questa coperta, cosa c’è per cena. 
Vorrei poter rimanere in silenzio ma non posso parlare, quindi è il silenzio che rimane con me. 
Vorrei camminare, devo innaffiare il basilico in terrazza e controllare che il gatto non pisci dentro il vaso se no lo rovina. 
Ma la terrazza è lontana come una galassia e altrettanto irraggiungibile. 
Mi mancano le mie mani, che hanno lavorato sempre; eppure sono ancora belle, le dita affusolate, le unghie regolari. Sono sempre belle, ma ora qualcuno me le ha abbandonate in grembo, gonfie.
Il mio cuore batte a intermittenza, il sangue scorre rappreso nelle vene di creta, i miei capelli bianchi sono radi sulla cute rosea del cranio. 
Sono vecchia, sono malata, sono stanca. 
Ho vissuto tanto; da me discendono tutte queste teste chine sul mio viso, tutti questi occhi che mi scrutano straziati. Io sono pronta per andare, ma loro non mi lasciano. 
E non ho la forza per togliermi di dosso tutti i loro baci e per girare l’angolo e scomparire. 
Starò qui per amore, solo per amore.


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9 commenti:

  1. Ci sono degli alberi antichi che paiono sopravvivere a se stessi. Ma anche nel silenzio in cui sono sprofondati comunicano storia e sicurezza e memoria ai loro rami

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  2. Non trovo le parole, sorrido e ti penso. Do

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  3. sei davvero meravigliosa

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  4. è un buon retaggio il suo, saremo buon retaggio anche noi.
    Solal

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  5. zia mi manchi,non so come farò quando arrivando da roma ,e non ci sei tu aspettarmi seduta davanti la porta di casa.lori

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