giovedì 19 giugno 2014

Uomini e no

Ho messo a letto le mie bambine. Ho spento la luce e ho chiuso la porta. Poi l’ho riaperta e sono rimasta a osservarle nella penombra. 
Una è grande, tirannica, dolcissima. 
Una è bella da togliere il fiato. 
Una è piccola, così piccola che occupa tutto il mio mondo e le mie giornate. 
Le ho generate col dolore del mio ventre e le sto crescendo con fatica e amore supremi; ben presto se ne andranno in giro per il mondo. Le accompagnerà il mio cuore attorcigliato nelle viscere, per la paura. 
La paura che non incontrino solo mani calde e forti di compagni innamorati, ma artigli feroci di bambini mal cresciuti e male amati, di deboli codardi sterminatori, di cani rabbiosi che non divorano la preda per saziarsi, ma per godere mentre ne fanno scempio. 
Io non le vorrei mandare là fuori, se là fuori c’è anche una sola di queste anime perdute. 
Mamme di futuri uomini, vi prego: state attente all’essere umano che state crescendo. Insegnategli il giusto modo di amare, che non è mai possedere, che non è mai pretendere, che non è mai distruggere. Non li abbandonate mai, nemmeno per finta. Prendetevi cura di loro, ma non li fate sentire dei sultani. Coccolateli ma non viziateli. Innaffiateli e concimateli con le parole dell’affetto e della cura, ma state attente che dai bulbi non vengano fuori dei narcisi. I narcisi sono fiori letali: se li ferisci, ti sbranano. 
Lo so che, a volte, tra le morbide spire di famiglie normali si possono annidare dei cuori neri, delle anime spente, degli occhi rapaci. 
Non sempre siamo responsabili di quello che fanno i nostri figli. 
Però vi imploro lo stesso, madri di futuri uomini: fate in modo che nessuno abbia mai a soffrire per le conseguenze dei vostri atti mancati, delle vostre reazioni smagliate, della vostra rabbia e della vostra stanchezza. Cercate di fare in modo che non si smarriscano, i vostri futuri uomini.
Perché poi, se si perdono, potrebbe capitare che a ritrovarli sia una delle mie figlie. 

4 commenti:

  1. La paura per i figli accomuna tutte le madri.Io sono madre di due maschi e ho ben chiaro quanto sia importante educarli al rispetto per le donne.
    Credo che l'esempio sia il miglior maestro per chiunque.Mio marito è un formidabile riferimento per i miei figli perché mi ama e mi rispetta,mi stima e mi gratifica ma non solo,ama e rispetta i suoi vecchi genitori con tutte le loro fisime,ama e rispetta mia madre,oltraggiata dall'Alzheimer,mio padre,anche lui vecchio e stanco.
    L'amore e il rispetto per gli altri si imparano da bambini attraverso le piccole cose che diventeranno riferimento per il futuro.

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    1. Hai colto nel segno, Solsido. Mi fa così bene leggere le tue parole

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  2. La paura per i figli non conosce differenze di sesso. Sono padre di uno splendido ragazzino di quasi 13 anni, e lui è cresciuto più in fretta rispetto alla mia trasformazione da "figlio" a "padre". Se penso ai pericoli che potrebbe correre, e ricordo quelli corsi da me, mi manca il respiro. Penso spesso ai tanti amici che ci hanno lasciato troppo presto e a quanto eravamo spensierati nella nostra adolescenza e mi rendo conto che ha ragione Solsido: l'esempio è l'unica nostra arma. Ma è un'arma a doppio taglio perché LORO ricordano tutto, anche le cose che a noi sembrano insignificanti. FD

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    1. Vedo che ciò che accomuna noi genitori, è il costante stato di apnea. Io, comunque, spero che le mie figlie incontrino solo figli di gente come voi.

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