martedì 11 giugno 2013

Glenn, so close

Io sono la rivale immaginaria di Ariane. 
Lei mi chiama Glenn, come la Glenn Close di “Attrazione fatale”, quella che per vendicarsi di Michael Douglas, che vuole tornare dall’insulsa mogliettina, gli cucina il gatto di casa e glielo imbandisce, e poi lui è costretto a ucciderla per togliersela di torno. Che spreco. Le rivali immaginarie sono utilissime. Io, per esempio, sono una fonte di ispirazione per Ariane, la tengo vigile, sono il suo grillo parlante matrimoniale. Senza di me, Ariane commetterebbe degli errori fatali. Quelli che poi, piano piano ma inesorabilmente, sospingono i vostri mariti vicino ai miei tentacoli laccati di rosso.

Troverete di seguito un'esemplificazione di errori fatali commessi dalla tipica candidata alle corna.

Situazione n. 1/ Interno giorno

- Le tue tette, Ariane, così piene di latte, mi fanno tornare bambino. Però, adesso conosco un sacco di cose in più che si possono fare con un paio di tette. Me le fai fare?
- Solal, stammi lontano, non mi toccare, se mi tocchi inizio a urlare. Ho una bambina attaccata ai capezzoli tutto il giorno che mi mastica come un bastoncino di liquirizia. Le tette sono sue, non tue. Nulla è più tuo, hai capito? Non mi toccare!
- Dai, Ariane, solo un bacino.
- E va bene. Uno solo. Poi però mi lasci stirare in pace.

Errore molto comune, da evitare assolutamente: mai associare tette, bambini e ferri da stiro! Ricorda che le tette della rivale immaginaria sono a disposizione di tuo marito h24.

Situazione tipo n. 2 /interno giorno.

- Ariane, facciamo un sonnellino insieme oggi pomeriggio?
- No, devo stirare.
- Dai, solo un’oretta, il tempo di sprimacciarti un po’.
- Non insistere, devo impostare una lavatrice.
- ...
- Solal, tu mi vuoi sempre sprimacciare, ma quando invece io ti chiedo di parlare un po’, alzi il volume della tv!
- ...

Non gliela dai, e in più ti lamenti. Le rivali immaginarie ringraziano. 

Situazione tipo n. 3 /Interno sera.

- Ariane, io ti piaccio?
- Sì Solal.
- Non è vero. Si vede che non ti piaccio più.
- Non è che non mi piaci più, Solal. È che ti preferivo prima.
- Prima quando?
- Prima, quando non ti conoscevo.

Ma perché vuoi proprio ferirlo? Sì, lo so che lui non ha mai un attimo di esitazione quando si tratta di farti notare i tuoi peli superflui, la ricrescita, l’alito mattutino (“Ariane, puoi andare a respirare da un’altra parte, per favore? Sono stato investito da una zaffata di Zyklon B; è molto pericoloso, sai?”), ma tu sei una donna, sopporti. Lui no. Lui è un essere sensibile e delicato, le cattiverie lo feriscono. Poi tocca a me leccargli le ferite. E non solo quelle.

Risata satanica.

4 commenti:

  1. non comment,pero' alla fine arrivano i sensi di colpa(giusificazioni gratuite)che ti aiutano a ricominciare ,andare avanti e arrivare a 40 anni e oltre!

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  2. Un po' troppo contorto?!?Ho avuto per anni una suocera mentale a dirmi cosa fare - che poi in realtà aveva le fattezze di mia mamma - direi che di Glenn potrei proprio farne a meno !

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    1. Contorto? Certo che sì! Anch'io potrei fare a meno di Glenn, ma la caratteristica dei parti malati della tua fantasia è che intervengono sempre a sproposito...

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