lunedì 2 settembre 2013

Per me si va ne la città dolente

- Ariane, ma deve essere così ogni anno? 
- Sob. 
- Le scene patetiche feriscono la mia indole sobria e asciutta di duro uomo del Nord. 
- Sob. 
- Io non capisco il motivo di tanta disperazione: è un mese e mezzo che te ne stai in spiaggia circondata da parenti di ogni grado e provenienza. 
- Sob.  
- Le mie figlie si nutrono di granita da quando avete messo piede qui. 
- Sob, la graniiiita! 
- Ariane, può bastare. Mi sembra che, al momento di ripartire, si possano una volta tanto evitare queste scene drammatiche da chanson de geste. Santo cielo, ti ho dovuta strappare a forza dalle braccia di tua madre! 
- Sob, la mia mammiiinaaa! 
- Tua nonna non mi voleva restituire la neonata. 
- Sob, la mia nonniiiinaaa!
- Tutti urlavano e piangevano e si strappavano i capelli mordendo fazzoletti intrisi di lacrime. 
- Sob. 
- Tranne tuo padre, che era imbarazzato quanto me. 
- Sob, il mio papiiiiino! 
- Mi turbate le bambine. Come glielo spiego che si tratta soltanto di saluti? Chissà quanto mi costeranno di psicologo, fra un paio d’anni, se continuate a inscenare il ratto delle sabine. La tua non è una famiglia: è il teatro dei pupi! 
- Sob. 
- ... 
- Sob. 
- Ariane, basta piangere adesso. Stai annegando la neonata. Vedrai che faremo un bellissimo viaggio di ritorno con il nostro furgone attrezzato per il campeggio
- Sob, il campeeeeggio no! 
- E va bene. Se la smetti di piangere e singhiozzare, ti prometto che non ci fermiamo a dormire nei campeggi. 
- Sniff sniff. Davvero? 
- Davvero. 
- Niente tende da montare? 
- Niente tende. 
- Niente materassi da gonfiare? 
- Niente materassi. 
- Niente bagni a due chilometri di distanza? 
- Niente. 
- Allora masseria con piscina? 
- Ma non va bene un Jolly Hotel? 
- Sob, il Joooolly Hoteeel! 
- Basta basta! Come vuoi, masseria con piscina. 
- ... 
- Adesso sei tranquilla? Niente più pianti? 
- Finché non mettiamo piede a F*****. 
- ... 
- Rifletti, Solal: a F***** pioverà. Io vengo da una terra che impone il dress code “costume bagnato” fino a settembre, non “giacchino di lana a luglio”. Questo estremismo climatico mi fa piangere. 
- Piangi quando parti e piangi quando arrivi. Che lagna.
- Piango perché il mio orizzonte non dovrebbe essere nascosto dalle montagne. 
- Certo, molto meglio un orizzonte nascosto dai tondini di ferro. 
- Questa è una guerra tra poveri, Solal. Peggio: è uno scontro di civiltà. 
- Quale civiltà? La civiltà del cassonetto percolante? 
- Sob, il cassoneeeetto! 
- Ho capito: io metto in moto, Ariane. Tenetevi forte, si parteeee!

5 commenti:

  1. Povera Ariane!!!
    Mi firmo va.
    Carmine.

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    1. Carmine, apprezzo il tuo atto di coraggio nel firmarti. Sei un uomo vero.

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  2. ariane ti sbagli qui qualche volta piove di settembre.lori.figliaaaaaa miaaaaaa! sob sob non pensare al mare,ma alle 5 casse di pomodori che io devo fare. baci la tua per sempre mami.

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  3. ariane aspetto con ansia i tuoi scritti,quando ne farai un altro lori

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