venerdì 4 ottobre 2013

Mater dolorosa

Sono madre universale: miei sono i figli che chiudono gli occhi la sera sul loro cuscino, contro la mia pelle; miei sono i figli che li chiudono nell’acqua e nelle fiamme, tra le urla. 

Sono sorella universale: era carne della mia carne quella che adesso galleggia in mare, nella pancia dei pesci, nello scafo di una barca. 

Sono moglie universale: i miei mariti sono partiti e non sono più tornati. 

Sono un essere umano: piango oggi i miei morti. 

Ma domani non dimentico che quella che affonda nei mari, da anni, è l’umanità.


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10 commenti:

  1. ...con la speranza (forse vana) che le tante parole di oggi non si spengano nell'assordante silenzio di domani, come già tristemente accaduto!
    Paperella

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    1. Io vorrei che si spegnessero soltanto le parole di quelli che i barconi li rispedirebbero indietro

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  2. Se tutti i ragazzi ,i ragazzi del mondo si dessero la mano,si dessero la mano(cantava Sergio Endrigo).......cere cose non accadrebbero e l'umania' sarebbe migliore.Utopia o speranza,auspico con tuto il cuore la seconda.Io (tu sai chi)

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  3. rox 09/10/2013
    credo che si debba essere coerenti con ciò che ci circonda piuttosto che riempirci la bocca di belle parole che poi non trovano riscontro nei gesti quotidiani e in giudizi distribuiti alla vicina, alla compagna di scuola, al passante e a tutte quelle persone che con fatica, sofferenza, umiltà, coraggio ,hanno lasciato la propria casa per cercare lavoro o miglior sorte in un paese che non è il proprio e che malgrado ne abbia bisogno lo insulta....siamo circondati da barconi in fiamme....

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    1. Io, nel mio piccolo, nel mio quotidiano, nel mio lavoro, credo di essere coerente con le parole che ho scritto in questo post e col sentimento che le ha dettate. L'unica cosa che non ho ancora fatto, per motivi geografici, logistici e diciamo familiari è di andare, come volontaria, ad aiutare questa gente quando sbarca. Detto questo, sono d'accordo sul fatto che le parole, da sole, non bastano a spegnere le fiamme. A dire da che parte si sta, sì, però.

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  4. Sono arrivata sul tuo blog per caso e m'hai fatto ridere da matti col post sui cartoni (e grazie a quello t'ho fatta conoscere a mio marito, l'esperto di cartoni...) lui s'è lanciato subito in commenti ma io no. Non potevo iniziare da lì... Quella sera stessa avevo letto anche un altro tuo post, che m'aveva fatto venire la pelle d'oca ed emozionato profondamente. Ma prima di scrivere dovevo "digerirlo", difficile trovare le parole giuste per commentare parole così belle e profonde come le tue. Ora ne ho qualcuna, non granchè ma volevo dirtele: provo le stesse sensazioni, ti ringrazio di cuore per avermi fatto fermare a rifletterci su....
    Grazie davvero, io e mio marito il blog non lo molliamo più... Deedlit (moglie di Phitio, giusto per la precisione)

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    1. Grazie per quello che mi scrivi, Deedlit; avremo pensato o detto parole diverse, ma tutti, credo, abbiamo provato le stesse sensazioni. Sono felice di avervi qui, te e tuo marito

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