Di nuovo sul fronte, Ariane ha ripreso il suo posto lungo la prima linea che si snoda dirimpetto al filo spinato: sacchetti di spazzatura inevasa occhieggiano arcigni dallo sgabuzzino; non dovrebbero essere là.
Il soldato semplice Ariane tiene la posizione; immobile sotto la pioggia, l’elmo calcato sulla fronte, la baionetta innestata e la lama del pugnale tra i denti, si prepara a combattere.
La trincea è invasa dal fango; qua e là galleggiano pannolini sporchi e i resti di un picnic. Sull’orizzonte basso, minacciosi rombi di cannone annunciano che il nemico non riposa. O forse sono tuoni, chissà. Forse è la neonata che digerisce.
Il soldato semplice Ariane serra i denti sulla fredda lama: è pronta per l’assalto. Da un momento all’altro inizierà la scuola. Non avrà il tempo di riflettere, durante l’azione: bisognerà equipaggiare la cartella della prima bambina, preparare il corredo da asilo della seconda, organizzare i turni di accompagnamento con Solal e con le altre mamme. La Supersuocera farà il resto, grazie a dio.
Il cambio stagione accende l’orizzonte coi suoi lampi minacciosi. Gli armadi non si chiudono, dai cassetti sporgono mutande e calzini e vestiti da ballerina, tutto appallottolato alla rinfusa, tutto mestamente stropicciato.
Il soldato semplice Ariane è stanco; la licenza è durata poco, giusto il tempo di rivedere il suo mare e di dirgli nuovamente addio. Non sa se tornerà; non sa se la sua nonnina l’aspetterà anche stavolta. Ma la Patria chiama, bisogna rispondere. Il soldato semplice Ariane sa che non si possono eludere i micidiali ingranaggi della guerra di logoramento: accompagna le bimbe a scuola, vai a recuperare le bimbe da scuola, sbrigati! faremo tardi per la lezione di clarinetto...ah non è oggi? E oggi cosa c’è allora? La piscina? La pallavolo? O forse il bilancio di salute dal pediatra?
Ma Ariane non si perde d’animo: alle sue spalle, la cavalleria è pronta per venirle in soccorso: Lavastoviglie, Lavatrice e Asciugatrice mordono il freno e scalpitano. Pile di piatti sporchi e strati geologici di polvere non fanno paura, quando sai di non essere da sola; presto l’indomita Ilva, la fatina che lava i pavimenti una volta a settimana, verrà in tuo soccorso, ardita come un fante sardo della brigata Sassari.
Da lontano, Solal, l’Eroe delle Retrovie, il Vate della Strategia del Rimando, ti incoraggia a non demordere.
Credere, obbedire, combattere! risuona dai petti delle mille Ariane schierate in combattimento.
Ma il soldato semplice Ariane non crede nella religione del Dovere Domestico; Ariane non obbedisce perché crede; Ariane ha idee diverse, ma le tiene per sé; Ariane combatte, perché sa che, se non fa il proprio dovere, presto scenderà una notte buia fatta di unghie lunghe e capelli ingrommati, di moccio al naso e piedi sporchi, di camicie da stirare e barattoli da sistemare simmetricamente; di pappine da preparare, spazzatura da lanciare nei cassonetti a mo’ di granate, giocattoli smembrati da raccogliere e sistemare nella cesta dei giochi, cerette casalinghe che lasciano scie di peli sul retro dei polpacci.
Bisogna respingere il nemico.
Una goccia di sudore scivola lenta sul volto di Ariane; arriva sul labbro, percorre il filo della lama stretta fra i denti.
Il soldato semplice Ariane raccoglie le forze e aspetta il segnale convenuto.
Le sorti della guerra dipendono da lei.
E lei non ha paura.
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Wow!!! Che ansia!!!
RispondiEliminaCarmine
Ti prego, spostati dalla traiettoria del cannone..... e la nonnina ti aspettara' anche stavolta.....Stefia.
RispondiEliminaFight fire with fire!!! Luigi
RispondiEliminaSemplicemente...ti adoro!
RispondiEliminasoldato ariane non demordere, resisti fino alla prossima estate.lori,soldato di ventura
RispondiEliminatieni duro non sei sola... :)
RispondiEliminaClaudia