- Solal?
- Uh?
- Come si chiama il tuo rivale immaginario?
- Eh?!
- Sì, voglio dire, la proiezione fantastica delle tue paure
più profonde su un mio possibile scissionismo
sentimentale.
- Ah?
- Intendo la forma che dài al tuo sgomento quando consideri che io sono una donna indipendente, intraprendente, con un ricchissimo mondo interiore, una personalità travolgente e un fondoschiena che prima o poi risalirà la china, con i dovuti accorgimenti.
- Davvero potrebbe risalirla?
- Solal, so che per te è difficile lasciarmi andare in giro
per il mondo, pensando a quante insidie potrebbero
nascondersi dietro l’angolo!
- Non ci sono insidie alla Coop, che io sappia.
- Insidie sotto forma di maschi dinoccolati, di mani
affusolate, di sguardi taglienti e obliqui.
- Nel senso che sono strabici?
- Insidie che parlano con la voce profonda, che ti fanno
sentire bella, affascinante, appetibile. Che ti portano
fuori e ti fanno inebriare di vita.
- Fuori dove? Fuori dalla Coop?
- Tu che nome daresti all’incarnazione del tuo incubo?
- Boh. Armando, Ettore...
- No, deve essere un nome evocativo, un nome che dica
tutta la terribile e oscura potenza della forza cieca che
proviene da profondità viscerali.
- Profondità viscerali?
- Sì.
- Allora Wyoming.
- Prego?
- Ho detto: Wyoming.
- ...
- ...
- Solal, sento che il nostro dialogo sta per scadere in una
sequenza da avanspettacolo.
- Ariane, non facciamola tanto lunga: dimmi chi è questo
rivale che vado e gli spacco la faccia.
- Che essere rozzo ed elementare che sei Solal: non c’è
alcun rivale!
- Ah no?
- No.
- E allora che vuoi da me?
- Stavo solo cercando di condividere con te il mio ricco
mondo interiore e tentando, nel contempo, di sondare il
tuo.
- Ma non potresti invece andare a fare shopping, come
tutte le femmine normali?
- ...
- ...
Wyoming finirà per mettersi con Glenn e poi dovrete affrontare la cruda realtà.
RispondiEliminaLuigi
Sto già organizzando un incontro al vertice.
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