Quando è nata io c’ero ma non me lo ricordo.
Quando aveva tre mesi sono passata di sera nella sua cameretta, le ho messo il cuscino sulla faccia e le ho rimboccato lenzuolino e copertina sopra il cuscino; poi sono uscita dalla stanza chiudendo bene la porta. Non so perché, ma è ancora viva.
Quando aveva tre anni io ne avevo sei, ma non giocavo con lei.
Quando aveva sei anni, io ero Jo di “Piccole Donne”, lei Amy.
Quando aveva sette anni, ha cominciato a giocare a pallavolo per merito mio e io per merito di Mimì Ayuara. Ma lei era più brava sia di me che di Mimì. Infatti non ha più smesso.
Quando aveva dieci anni era scheletrica e ossuta e se al mare entrava in acqua fino alle ginocchia, da lontano sembrava un fenicottero rosa.
Quando aveva tredici anni era ancora scheletrica e ossuta, però era diventata bellissima. Io invece ero un’adolescente-ragno: mi erano cresciute le braccia, le gambe e il naso. Le tette no. E non lo hanno mai fatto.
Le sue invece sì.
Quando aveva quindici anni lei viveva nel suo universo, io nel mio. Comunicavamo solo per litigare:
Spegni la luce!
No, devo finire il libro!
Ho detto spegni la luce!
No!
Stronza!
Stronza!
Spegni la luce!
No, devo finire il libro!
Ho detto spegni la luce!
No!
Stronza!
Stronza!
Quando aveva diciotto anni è andata via di casa: si è trasferita dall’altra parte dell’isola e non ci siamo viste per un po’.
Quando aveva vent’anni, era la più bella.
Tanto non dura, mi dicevo.
E’ durata.
Tanto non dura, mi dicevo.
E’ durata.
Quando aveva ventiquattro anni, si è fatta male al ginocchio. Io ne avevo ventisette e mi ero fatta male al cuore. Siamo guarite insieme, condividendo la vecchia cameretta e le sigarette.
Quando doveva fare scelte importanti, io non le ho mai detto: stai sbagliando. Avrei dovuto farlo.
Quando è morto Bastiano, lei c’era. Io no.
Quando mollava un fidanzato, ne trovava subito un altro.
Quando aveva trent’anni, le ho prestato dei libri da leggere. Non me li ha più restituiti.
Quando è diventata mamma anche lei, ha capito.
Quando sono andata a vivere lontana, non era d'accordo.
Quando non mi chiama per mesi, io non la rimprovero. E viceversa.
Quando torno a casa, d’estate, mi accorgo di quanto mi manca durante il resto dell'anno.
Quando ha compiuto trentasette anni, io le ho fatto gli auguri così.
Adesso hai 3 mesi di tempo per prepararne uno per l'altra sorella, altrimenti chi la sente!
RispondiEliminaA.
Infatti, non sono ancora finiti né i compleanni, né le sorelle!
EliminaQuanto ho letto mi ha emozionato...Ale ora e sempre fenicottero rosa :D Ira
RispondiEliminaSì, che rabbia: lo è ancora! :-)
EliminaIo invece da ragno mi sono trasformata in bombo.
Attendo con ansia mista a curiosità il 27 Febbraio..... S.
RispondiEliminaAle adolescente: bellissima e completamente inconsapevole di esserlo, era adorabile!(e lo é sicuramente peró ci siamo perse di vista). Io che all'epoca (e forseancor oggi) non sapevo che pesci prendere le invidiavo tantissimo la sua sorella-faro
RispondiEliminaAhahahah! Sorella-faro! Lei a quel tempo te l'avrebbe sicuramente regalata, la sua sorella-faro...
EliminaAuguri !!!!!! Carmine
RispondiEliminatrovo condensato tutto l amore sororale ( si dice cosi prof?) in questi 20 punti di vita! :)
RispondiEliminaSi dice così, Grazia...:-)
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