Sabato o domenica di una settimana qualunque. Bambine sparse per casa, disperse dai nonni, abbandonate in un bosco, chissà. Solal davanti al computer. Gioca a Soccer o Fifa o quello che è. Campo di calcio verde smeraldo, figurine di calciatori da far muovere a comando. Con la coda dell’occhio noto qualcosa di diverso dal solito. Le figurine si muovono, la partita è in corso ma, Solal, invece di dirigerle coi tasti, si limita a fissare lo schermo.
- Solal, che fai? Perché non giochi?
- Il mister mi ha messo in panchina, devo aspettare che mi richiami in campo.
- ...
Il mister di un videogioco tiene in scacco un’intera famiglia. Le bimbe aspettano di essere portate al parchetto.
Io aspetto di ritrovare da qualche parte il marito complice con cui condividere i giorni di riposo, un relax produttivo, un film da vedere abbracciati sul divano.
Il lampadario nella stanza delle bambine aspetta da un anno e mezzo di essere fissato al soffitto.
Se il mister non riprende in squadra Solal al più presto, questa casa e questa famiglia lentamente si spegneranno.
Siamo come d’autunno sugli alberi le foglie di fico di un quarantenne arenato su una panchina virtuale.
CHE TRISTEZZA!!!!!!MA I COMPUTERS NON SI SPENGONO????
RispondiEliminaSì, si possono spegnere facilmente. E, con altrettanta facilità, si riaccendono...altri consigli? :-)
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