Le nove del mattino
- Ariane, cos’è tutto questo trambusto?
- Mammina, non temere: io, un mio amico e mia sorella stiamo organizzando una gita all’Isola delle Correnti.
- E i bambini?
- Ce li portiamo!
- E come ci andate?
- Tutti in furgone.
- Ma chi guida?
- Io!
- E chi bada ai bambini?
- Noi, no? Siamo tre adulti e sette bambini, il rapporto è di uno a due, più o meno: una pacchia, per me.
- Ma cosa mangerete?
- Granite, gelati, pizze...mica andiamo in gita nel deserto del Gobi. Un bar lo troviamo.
- Mi sembra una follia. Non posso lasciarvi andare da soli! Vengo anch’io.
- Mammina, sei sicura? Ci sono due ore di macchina e poi fa caldo. Tu sei un tipo delicato, soffrirai.
- Scherzi, vero? Ho cresciuto tre figlie e vi ho sempre portato a fare i picnic: sono abituata alle gite fuori porta.
- ...
Le 11 di sera
- Ariane, sono stremata. Come ti è venuto in mente di chiedere alla mamma di venire con noi?
- Non gliel’ho chiesto io! Ha insistito lei, voleva essere di aiuto!
- La mamma, se va bene, può esserci d’aiuto entro il perimetro di casa sua. Non al di fuori. Guardala, sembra che abbia attraversato il Mar Rosso proprio mentre le acque si stavano per richiudere: è fuori di sé dalla stanchezza!
- Lo so, poveretta. È così ansiosa...
- Ansiosa? A un certo punto l’ho vista in mare che urlava contro un bagnante intimandogli di tornare subito a riva perché si era allontanato troppo!
- Eh, era convinta che fosse il suo nipotino.
- E poi, che vergogna: al lido ci ha costretti a mangiare i due chili di pane condito che si era portata da casa, in undici sotto un ombrellone e usando le sdraio come tavolino! Invece di sederci comodamente al tavolo e mangiare un’insalata, come la gente normale.
- Quant’era buono quel pane, però?
- Sì, ma non si può fare una gita fuori porta con una che in macchina recita il rosario e singhiozza e sussulta a ogni sorpasso.
- In effetti, in confronto a lei, le nonne istriane sono delle simpatiche pazzerelle. Comunque mi è stata molto utile: se non fosse rimasta sulla spiaggia con la neonata e le più piccole, non avremmo potuto fare l’escursione al faro tutti insieme.
- ...
- ...
- Ariane?
- Sì?
- Come è possibile che da una come lei siano venute fuori delle madri serene e per nulla ansiose come noi tre sorelle?
- Forse per reazione...
Al mare, un giorno come un altro
- Ariane?
- Sì?
- Quella laggiù in mare aggrappata ad una tavoletta e in balìa delle onde, è tua figlia o mia figlia?
- Sì?
- Quella laggiù in mare aggrappata ad una tavoletta e in balìa delle onde, è tua figlia o mia figlia?
- Aspetta, fammi contare quanti ce ne sono qui: uno, due, tre, quattro, cinque...dovrebbe essere la mia.
- Non è meglio andare a recuperarla? Il mare mi sembra un po’ agitato.
- No, perché? Galleggia. Piuttosto, non mi ricordo più a chi ho mollato la neonata.
- Non l’hai mollata a nessuno. È lì sulla battigia che assaggia i sassetti colorati.
- Che carini quei sassetti colorati! Ne trovo sempre così tanti, nel suo pannolino, quando fa la cacca...
- Ma non le faranno male?
- Per favore, non mi fare la nonna isterica anche tu, adesso.
- Hai ragione, Ariane. Scusa. Mi passi l'abbronzante?
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