venerdì 5 luglio 2013

Con tristo annunzio di futuro danno

- Ehm, Glenn?
- Sssìììì? 
- Perché sei appollaiata sulla mia spalla?
- Bah, perché hai deciso di immaginarmi come un’Arpia e le Arpie, nell’iconografia classica, sono rappresentate come delle creature mostruose col volto di donna e il corpo di uccello. 
- Ah, ecco perché. Però mi sento un po’ a disagio con un mostro mitologico appollaiato sulla spalla.
- Peggio per te, Ariane: io sono un parto della tua fantasia malata, non viceversa.
- Speravi forse che ti immaginassi come una gnoccona rossa e tettoruta?
- Cioè come aveva timidamente suggerito Solal, il mio amante immaginario? 
- Ti proibisco di usare il nome proprio “Solal” e l’aggettivo possessivo “mio” nella stessa frase, Glenn.
- Se tu non fossi una moglie ordinaria, candidata a corna ordinarie, Ariane, mi faresti quasi tenerezza. Invece ti trovo mortalmente noiosa e mediamente patetica. 
- ...
- Piuttosto, Ariane, portami un po’ in giro, facciamo cose, vediamo gente! Mi appassiscono le tette se resto sempre chiusa tra queste quattro mura. 
- Benvenuta nel meraviglioso mondo delle mogli ordinarie, Glenn.
- A che ora torna Solal oggi? Magari con lui la vita qua dentro si anima un po’... 
- Sì, come no. Vedrai che divertimento quando stramazzerà sul divano con una birra in una mano e un panino nell’altra. C’è la finale della Confederation Cup stasera.
- Ottimo. Io so tutto della Confederation Cup. Tu puoi rintanarti in cucina a recriminare sulle abitudini medie dell’uomo medio, mentre io gli massaggio l’ego e quello che ci sta attorno, qui su questo divano, Ariane cara.
- Baldracca tardo imperiale.
- Con gli insulti non mi renderai certo meno pericolosa, Ariane. 
- Insultarti mi rilassa.
- Non è contro di me che devi combattere, Ariane, ma contro te stessa. 
- Cos'hai contro me stessa, scusa?
- Ariane, ascoltami: anziché ignorarli, perché non ti concentri sugli specchi di casa e sull'immagine che riflettono quando ci passi vicino? Non capisci che stanno cercando di mandarti un messaggio?
- Non capisco dove vuoi andare a parare, Glenn. 
- Ariane, fai qualcosa, perdio!, non mi piace vincere facile.
- Vado dal parrucchiere?
- Forse sarebbe meglio se ti facessi internare in un centro estetico. A vita, però. 
- ...
- Lo dico per il tuo bene, Ariane. Non puoi circolare a piede libero in queste condizioni. Ti potrebbero arrestare per vilipendio al pubblico buon gusto. 
- Arpia.

Risata satanica di Glenn

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