- Ariane.
- Eccomi, Solal caro!
- Ora però stai esagerando.
- Eh?
- Sì, basta Ariane. Non se ne può più. Prima la rivale immaginaria, adesso anche le interviste immaginarie. C’è troppa immaginazione che aleggia attorno a me.
- Vuoi forse soffocare la mia creatività?
- Creatività? Le tue risposte all’intervista erano di una banalità imbarazzante. Per non parlare delle domande.
- Lo so, lo so! Quando sono sotto pressione non mi viene mai niente di intelligente da dire.
- Non è questione di pressione, Ariane.
- Solal, tu dici sempre cose divertenti e intelligenti, eppure a scuola eri una capra e ti rimandavano sempre nelle materie più importanti. Io invece sono sempre stata la prima della classe eppure non sono brillante come te. Come può essere? È un mistero.
- Sì, il mistero del genio sregolato.
- Eh?
- Tu = secchiona ordinaria. Io = genio ribelle e anticonformista.
- Sì, certo. Questa è la balla auto-assolutoria che si raccontano gli asini di ogni epoca.
- E questa è la reazione ottusa degli insegnanti mediocri di ogni epoca.
- Mi stai dando dell’insegnante mediocre, forse?
- No, perché tu non sei un’insegnante, sei una tappabuchi. Però, se lo fossi, apparterresti a quella categoria lì.
- Bah, speriamo allora che le bambine prendano da te: spenderemo qualcosa in più di lezioni private, ma almeno saranno brillanti e creative.
- L’importante è che non prendano da te.
- Sei un maleducato.
- Lo dico per il loro bene. Segui il mio ragionamento: se diventano delle secchie ordinarie come te, probabilmente si sceglieranno come marito uno scavezzacollo bello e impossibile come me. E io non ho nessuna intenzione di cedere le mie bambine a delle canaglie impunite.
- Non credi di essere un po’ troppo duro con te stesso?
- Non abbastanza, fidati.
- Amore, è per questo che mi piaci. Perché sei così lucido, così realistico. Stiamo sempre insieme, forever and ever?
- Certo. Sei tu il mio orizzonte di gloria. Al di là di te e delle bambine, c’è solo un salto nel vuoto.
- Ohhh! Che carino!
- Ehhh!
- ...
- ...
- Solal, sembriamo Ken e Barbie in Toy Story 3, il mio preferito, quando si innamorano e fondano un asilo insieme!
- Guarda, io con quell’invertito di Ken condivido solo la mascella volitiva; nient’altro.
- Dicevo così, per rendere più facile ai lettori la visualizzazione della nostra felicità.
- Fammi indovinare: una metafora icastica?
- Ecco!
- La solita roba da secchione represse. Mi hai stufato. Adesso togliti dai piedi che devo giocare un po’ a Fifa 2013. Sono in pieno calcio mercato.
- Il genio.
- Ma soprattutto la sregolatezza. Non serve altro per una campagna acquisti vincente.
- ...
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